Il progetto nasce dall’amore e rispetto del borgo, inteso come insieme di
piccole architetture, orti, oliveti, brevi arenili e approdi.
La cucina è intesa come un linguaggio che indaga le materie prime
colte nel luogo in cui nascono e crescono nel loro tempo, con il ritmo
delle stagioni.
Un linguaggio che racconta storie di una Puglia rurale, semplice, etica
che si ingegna a combinare elementi spontanei con altri prodotti dalla
fatica dei contadini e le attese dei pescatori.
La scuola diffusa si articola in antiche dimore del borgo dove hanno
luogo le lezioni di cucina, in vecchi forni dove insegnare l’arte della
panificazione, su battelli dove il pesce viene catturato e immortalato
nelle turgide consistenze e lucidi colori; nella campagna pugliese dove
apprendere la affumicatura e la brace.
Una scuola peripatetica in cui lo chef è sempre più il catalizzatore di
molti protagonisti che partecipano alla formazione di una dispensa
originale in continuo mutamento che conduce alla creazione del piatto